Le famose 4C del diamante:io ♥ i Gioielli

domenica 21 febbraio 2010

Le famose 4C del diamante

Il diamante è una pietra di eccezionale bellezza e lucentezza le cui caratteristiche principali sono generalmente riassunte nelle famose 4 C (dall'inglese: Carat Weight, Color, Clarity, Cut):

Il Colore


Il colore di un diamante è forse la sua caratteristica più apprezzabile anche ad occhio nudo quando lo stesso è montato nei gioielli.
In linea generale più il diamante è bianco e più la luce riesce ad attraversare la pietra con facilità riflettendosi verso l'osservatore. Il colore di un diamante incide notevolmente sul valore di ogni singola pietra concorrendo in modo significativo alla formazione del prezzo.
Un diamante di colore G o H (un ottimo colore bianco, molto usato in gioielleria) può valere anche un 50% in più della stessa pietra di colore I a parità delle altre caratteristiche ( taglio, caratura e purezza ) . La valutazione del colore di un diamante è estremamente difficile e viene svolta anche con l'aiuto di pietre colorate di riferimento dette pietre di paragone poste sotto una luce molto bianca ( daylight ) che riproduce la luce diffusa di una giornata di sole. Le pietre di paragone vengono poste in appositi cartoncini bianchi accanto al diamante da valutare ed il grado di colore viene così determinato per confronto diretto con le pietre di riferimento.
Naturalmente l'occhio di chi assegna la gradazione di colore ad un diamante ( generalmente un gemmologo ) deve essere molto allenato poichè anche minime sfumature di colore possono incidere in modo determinante sul valore finale di un diamante.

Anche con l'ausilio di luci particolari e lenti di ingrandimento la determinazione del colore di un diamante richiede molta esperienza.
Esistono diverse scale di valutazione del colore dei diamanti, una tra le più diffuse vi è indubbiamente la scala GIA ( Gemological institute of America )



Il Taglio ( cut )


Il taglio di un diamante rappresenta in ultima analisi la capacità di una pietra di riflettere in modo ottimale la luce e ne determina quindi la brillantezza.
Esso non va confuso con la forma ( di cui riportiamo più avanti alcuni principali esempi ).
La forma più nota e diffusa è il cosiddetto " taglio brillante", ovvero un taglio di forma tonda nella sua parte superiore. In presenza di un taglio brillante ideale la luce entrata dalla parte superiore di un brillante viene rifratta ad angolo retto per poi uscire di nuovo dalla stessa parte conferendo alla pietra una notevole lucentezza e "brillantezza" ( vedi disegno in basso):

Il taglio a brillante classico prevede 58 sfaccettature di cui 33 sulla parte superiore (o corona) e 25 su quella inferiore ( o padiglione ) . La brillantezza ottimale si ottiene quando la corona rappresenta un terzo dell'altezza totale del diamante.

Le sue caratteristiche ottiche eccezionali permettono al diamante di essere un accumulatore di luce. Il scintillio della pietra proviene dalla "luce" e dalla brillantezza della pietra che, combinando i loro effetti permettono d'ottenere degli effetti di luce unici, propri al diamante. Delle tavole più piccole emettono più "luce".

Altre caratteristiche meno importanti devono ugualmente essere prese in considerazione e sono tutte menzionate nei certificati G.I.A.

- Culet : None ( pas ) a 1.90 % del diametro ( small a very small = molto buono, 2.50% del diametro è buono ).

- Girdle : thin à thick cioè 0.50 a 3.00 % del diametro = buono e medio è perfetto.

- Polish : excellent, very good, good ( non al di sotto o il prezzo per carato è inferiore )

- Symmetry : excellent, vert good, good (non al di sotto o il prezzo per carato è inferiore)

La Purezza ( clarity )


La purezza di un diamante è un fattore molto importante per determinarne il valore. I diamanti senza inclusioni, ovvero totalmente privi di imperfezioni puntiformi al loro interno che siano visibili con una lente d' ingrandimento a 10 X sono una vera rarità e sono perlopiù destinati a divenire diamanti certificati da investimento.

Molto più frequentemente invece i diamanti usati in gioielleria recano al loro interno alcune minuscole imperfezioni dette inclusioni. Tanto più queste inclusioni sono minime o non visibili quanto più il diamante sarà prezioso e di pregio.
Va detto che le differenze di purezza tra pietre simili sono molto difficili da individuare per un non addetto ai lavori e solo un gemmologo riesce con l'ausilio di una luce bianca particolare e di una lente d'ingrandimento a stabilire se un diamante sia un Vvs2 ( Very very small inclusions ) piuttosto che un Vs1 ( Very small inclusions ).
Agli occhi dei più esse possono infatti apparire identiche pur essendovi invece notevoli differenze in fatto di valore.
Per questo è sempre consigliabile acquistare gioielli con diamanti solo da commercianti fidati ed esperti e chiedere sempre di conoscere le caratteristiche del diamante che si sta per acquistare.

La caratura


Il carato parlando di diamanti ( o più in generale di pietre preziose ) non è altro che l'unità di misura del peso degli stessi ed equivale ad un quinto di grammo ( 0,20 grammi). Attenzione a non far confusione con il carato inteso come misura della purezza ( o titolo ) di metalli preziosi come l'oro o il platino di cui accenniamo più avanti.

Il carato inteso come peso di una pietra e generalmente abbreviato in Ct. rappresenta quindi il peso di una pietra preziosa. Nell'immagine seguente sono riportate le dimensioni approssimative di diamanti di taglio rotondo ( taglio brillante ) corrispondenti a certi valori di caratura.

Anche la caratura di una pietra concorre in modo determinante al valore finale della stessa e non solo perché il valore aumenta all'aumentare della caratura, ma soprattutto perché il valore di una pietra aumenta in modo più che proporzionale all'aumentare della caratura. Ciò significa che una singola pietra di un carato ( Ct. 1.00 ) ha un valore ben superiore rispetto a 100 pietre da 1 punto di carato ( Ct. 0.01 ).
Riferendosi alla caratura dei diamanti di pietre sotto al carato si parla spesso di "punti"; Il punto di carato è la centesima parte del carato ( ovvero 0,002 grammi ) ed è usato appunto per la misurazione di diamanti molto piccoli
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