giovedì 25 febbraio 2010
La pietra dell'Amore: il Rubino
Quale colore assocereste spontaneamente all'amore, alla vitalità alla passione e alla forza? Ovviamente tutto questo vi evocherà il rosso. Il rosso simboleggia l'amore, esso emana calore ed un forte senso di vita. Il rosso è anche il colore del Rubino, il Re delle gemme. Dopo tutto, nell'affascinante regno delle gemme i rubini sono generalmente considerati imperatori.
Per migliaia di anni il Rubino è stato considerato una delle gemme più preziose della nostra Terra. Esso ha tutto ciò che serve ad una gemma preziosa: un colore splendido, eccellente durezza ed una brillantezza stupefacente. Inoltre è una pietra estremamente rara, specialmente nelle qualità superiori.
Il Rubino è la varietà rossa del minerale corundum, uno dei minerali più duri della Terra che include anche Zaffiro.
Il Rubino, questa magnifica varietà rossa della famiglia del corundun multicolore, è composta di ossido di alluminio e cromo, cosi come di porzioni molto piccole di tracce di altri elementi - a seconda del ritrovamento. In colori davvero puri e di buona chiarezza, questa gemma viene estratta di rado in tutto il mondo. Responsabile di tale scarsità è infatti l'elemento del cromo elemento creatore del colore. Milioni di anni fa, quando le gemme furono create, il cromo era l'elemento che dava al rubino il suo splendido ed intenso colore nel profondo della terra. Ma allo stesso tempo esso è anche responsabile della causa di una moltitudine di fessure e di minuscole irregolarità all'interno del cristallo. Soltanto un numero davvero esiguo di cristalli di rubino riuscì a crescere indisturbato in misure considerevoli e di cristallizzarsi per formare una gemma perfetta. Inoltre, i Rubini che superano i 3 carati sono davvero rari.
Il nome "Rubino" deriva dalla parola Latina "rubens" che significa"rosso". Il rosso dei Rubini è in una categoria tutta sua: caldo e passionale.
Il viaggio verso i più importanti rinvenimenti di Rubino del Mondo ci porta alla piccola cittadina di Mong Hsu a NOrd-Est di Myanmar. Rinvenimenti di Rubino si hanno anche nel vicino Viet Nam, vicino alla frontiera Cinese; nel Pakistan de Nord, nella Hunza-Valley,o nel Cashmere, Tadchikistan, Laos, Nepal, e Afghanistan; Kenia e Tanzania.
Il “rubino” più antico che si è sempre chiamato così e di cui si conosce bene tutta la storia è il “rubino del Principe Nero” (Black Prince’s ruby) conservato nel tesoro inglese.
La sua prima citazione è del 1366: fu allora che il re di Castiglia Pietro il Crudele se ne impossessò assassinando Abu Said, re arabo di Granada. Pietro, nel 1367, lo donò al suo alleato Edoardo, detto il Principe Nero, principe di Galles ed erede della corona d’Inghilterra e da Edoardo in poi la gemma appartiene alla corona inglese ed è stata usata in tutte le cerimonie d’incoronazione a partire da quella di Riccardo II nel 1377.
Il colore è l'elemento più importante del Rubino, mentre la trasparenza è solo secondaria. Per questo motivo, dunque, le inclusioni non danneggiano la qualità di un Rubino, a meno che queste non diminuiscano la trasparenza della pietra o siano poste proprio al centro della sua tavola. Spesso accade il contrario: le inclusioni interne al rubino, sono un po’ come le impronte digitali delle gemme,ne attestano l'individualità e contemporaneamente provano la loro genuinità come un certificato di garanzia fornito dalla Natura. Il taglio è fondamentale: solo un taglio perfetto può evidenziare la bellezza di questa gemma preziosa e pregiata, per renderla effettivamente "Re delle Gemme". Ma, come il vero amore è molto raro, cosi lo sono i Rubini davvero perfetti. E se ne trovate uno, esso costerà una piccola fortuna. Tuttavia: una volta trovato "il vostro" Rubino, non esitate: tenetelo stretto!
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